Detenuti nella prigione di Quezon City, a Manila, 21 luglio 2016.
Dormono sul pavimento del campo da basket, lo fanno organizzandosi in turni perché tutti, nel carcere di Quezon City, non entrano. La struttura carceraria, una delle più fatiscenti delle Filippine, è stata costruita 60 anni fa per ospitare 800 persone. Attualmente sono 3800 i detenuti che ci vivono.
La prigione di Quison si trova in un modesto quartiere di Quezon City, di fronte a una biblioteca comunale e dietro l’angolo da una stazione di polizia.
Il carcere non è un edificio imponente. La sua superficie totale è di una tonalità più di 30.000 piedi quadrati.
“Il carcere e’ sempre stato pieno ma di recente abbiamo raggiunto livelli di densita’ incredibili”, dicono le guardie.
I critici dicono che questo sovraffollamento è un effetto prevedibile dovuto alla guerra del presidente Rodrigo Duterte contro le droghe – un giro di vite promesso dal nuovo leader in campagna elettorale.
Le condizioni all’interno sono sbalorditivi. Ogni spazio disponibile è pieno zeppo detenuti. La maggior parte dei detenuti del carcere – quelli per reati di droga soo quasi il 60% – trascorrere i giorni di seduti, accovacciati o in piedi nel calso inesorabile e soffocante Ma
Nelle sette settimane da quando è entrato in carica Duterte e ha incaricato il capo della polizia, Ronald Dela Rosa, cdi ripulire il Paese, il numero di detenuti e’ cresciuto esponenzialmente.
La prigione di Quezon City è stato costruito nel 1953, originariamente per ospitare 800 persone, secondo il Bureau del paese di gestione carcere e gli standard penology. Le Nazioni Unite dicono che dovrebbe ospitarne non più di 278.
Ci sono solo 20 guardie che controllano i detenuti, tanti dei quali vivono dentro queste mura da anni senza aver mai visto l’interno di un’aula di tribunale.
Foto del fotografo Afp Noel Celis che ha varcato le porte dell’inferno di Quezon per denunciare il dramma dei detenuti.