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Animali

“Oranghi in Bilico” foto vincitrice del Wildlife Photographer of the Year 2016

Il vincitore del “Wildlife Photographer of the Year 2016” (Premio 2016 di Fotografia di Vita Selvaggia”), ha scattoto la sua foto con una Go-Pro.

Il vincitore assoluto del 2016 e’ stato l’Americano Tim Laman è stato, grazie alla sua foto di un Orango. Questa foto non ha richiesto nessuna attrezzatura particolare (come gia’ detto e’ stata scattata con una Go-Pro) ma ha richiesto ben tre giorni di arrampicata.

“E’ stata una impresa”, ha dichiarato uno dei giudici, Lewis Blackwell. “Questo è molto spesso quello che vince Wildlife Photographer of the Year: una foto che ha un alto grado di difficoltà tecnica, ma che ha anche qualcosa da dire; e l’immagine di Tim ha certamente tutto questo.”

Foto di Tim Laman.

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Attualità Storie di Vita

The Julie project. Primo premio progetti a lungo termine (21 anni)

The Julie project. Primo premio progetti a lungo termine. Per 21 anni Darcy Pradilla ha fotografo Julie e famiglia, tra povertà, droga, relazioni, nascite e morti.

Julie e Jason dopo essere stato rilasciato dal carcere per aver rubato loro bambino appena nato dall'ospedale - lo Stato teneva il bambino perchè Julie era risultato positivo per i farmaci.  San Francisco, California 2000
Julie e Jason dopo essere stato rilasciato dal carcere per aver rubato loro bambino appena nato dall’ospedale – lo Stato teneva il bambino perchè Julie era risultato positivo per i farmaci.
San Francisco, California 2000

“[…] diventare vicini e amici, anziché giornalisti.” Da un incontro fortuito e dalla volontà di documentare le conseguenze della povertà in contesti urbani è nata un’intesa che ha avuto i suoi effetti sulla vita di Julie e su quella di Darcy. Grazie a Darcy, Julie si è ricongiunta con suo padre, che non aveva smesso di cercarla per 31 anni – dal momento in cui la madre diciassettenne la portò via con sé dalla Alaska a san Francisco in seguito a una lite.

Julie con Rachael, 3 mesi, nella hall dell 'Hotel Ambassador in cui vivono a San Francisco. Sia Julie che il suo partner Jack sono HIV positivi. "Rachael ci ha dato una ragione di vita."  San Francisco,
Julie con Rachael, 3 mesi, nella hall dell ‘Hotel Ambassador in cui vivono a San Francisco. Sia Julie che il suo partner Jack sono HIV positivi. “Rachael ci ha dato una ragione di vita.”
San Francisco, California 1993

“Ho incontrato Julie il 28 gennaio 1993. Julie, 19, stava in piedi nella hall del Ambassador Hotel, a piedi nudi, i pantaloni stracciati e con un neonato di 8 anni in braccio. Ha vissuto nel quartiere SRO di San Francisco, un quartiere di mense e camere a buon mercato. La sua stanza era piena zeppa di vestiti, posacenere strapieni e spazzatura. Ha vissuto con Jack, il padre del suo primo bambino, Rachael, e che le aveva trasmesso l’HIV / AIDS. Lo lasciò qualche mese più tardi per cercare di smettere di usare droghe.

Il primo ricordo che Julie ha della madre è che beveva sempre. Ricorda di  aver subito abusi sessuali dal patrigno. È scappata a 14 ed è diventata una tossicodipendente a 15. Ha vissuto nei vicoli,  per strada in mezzo alle droghe e con gli uomini anziani più sporchi che potesse incontrare.

Per 18 anni ho fotografato la complessa storia di Julie: case diverse, AIDS, droga, relazioni, povertà, nascite, morti, perdite e riunioni/ Sempre seguendo Julie dalle strade di San Francisco fino ai boschi dell’Alaska. Uno sguardo in profondità su temi sociali che interessano tutta la società americana”.

Queste le parole di Darcy Padilla, autrice del progetto e delle foto.

 

 

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Proteste

Scontri tra manifestanti e polizia all’università Witwatersrand di Johannesburg, in Sudafrica, il 4 ottobre 2016

Protesta l’aumento delle tasse universitarie: Scontri tra manifestanti e polizia all’università Witwatersrand di Johannesburg, in Sudafrica, il 4 ottobre 2016.

Scontri tra manifestanti e polizia all’università Witwatersrand di Johannesburg, in Sudafrica, il 4 ottobre 2016. Protesta l’aumento delle tasse universitarie. (Marco Longari)
Scontri tra manifestanti e polizia all’università Witwatersrand di Johannesburg, in Sudafrica, il 4 ottobre 2016.

Questa foto mostra la Polizia e gli studenti che si scontrano durante la protesta universitaria a Johannesburg. La protesta avvenne esattamente presso l’Università di Witwatersrand a seguito dell’annuncio sull’aumento delle tasse da parte del Governo, a sfavore dell’istruzione gratuita. L’Università di Witwatersrand e’ una delle principali università pubbliche del Sud Africa.

I manifestanti protestavano esattamente contro l’annuncio del governo di aumentare le tasse universitarie fino al 8%. Il governo del Sud Africa promise comunque di pagare $ 180m (circa 200 milioni di euro all’epoca) per coprire i costi universitari degli studenti bisognosi.

Blade Nzimande, il ministro dell’istruzione del Sud Africa, condanno’ le violente proteste studentesche, dicendo che il governo aveva gia’ “fatto molto” per sostenere finanziariamente gli studenti poveri e che gli studenti con risorse avrebbero dovuto pagare piu’ tasse per aiutare i piu’ poveri.

La polizia di Johannesburg lancio’ delle granate assordanti e lacrimogeni agli studenti che a loro volta risposero con il lancio di pietre. Diversi studenti, durante questi scontri, rimasti feriti ma non ci fu nessun morto.

A seguito delle proteste violente e degli scontri, l’università sospese le lezioni per una settimana intera.

Ricordiamo che in Sudafrica la rivolta ha radici profonde, a partire dall’apartheid e dal colonialismo.

 

Foto di Marco Longari

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Prigioni

Detenuti nella prigione di Quezon City, a Manila, 21 luglio 2016

Detenuti nella prigione di Quezon City, a Manila, 21 luglio 2016.

Dormono sul pavimento del campo da basket, lo fanno organizzandosi in turni perché tutti, nel carcere di Quezon City, non entrano. La struttura carceraria, una delle più fatiscenti delle Filippine, è stata costruita 60 anni fa per ospitare 800 persone. Attualmente sono 3800 i detenuti che ci vivono.

La prigione di Quison si trova in un modesto quartiere di Quezon City, di fronte a una biblioteca comunale e dietro l’angolo da una stazione di polizia.

Il carcere non è un edificio imponente. La sua superficie totale è di una tonalità più di 30.000 piedi quadrati.

“Il carcere e’ sempre stato pieno ma di recente abbiamo raggiunto livelli di densita’ incredibili”, dicono le guardie.

I critici dicono che questo sovraffollamento è un effetto prevedibile dovuto alla guerra del presidente Rodrigo Duterte contro le droghe – un giro di vite promesso dal nuovo leader in campagna elettorale.

Le condizioni all’interno sono sbalorditivi. Ogni spazio disponibile è pieno zeppo detenuti. La maggior parte dei detenuti del carcere – quelli per reati di droga soo quasi il 60% – trascorrere i giorni di seduti, accovacciati o in piedi nel calso inesorabile e soffocante Ma

Nelle sette settimane da quando è entrato in carica Duterte e ha incaricato il capo della polizia, Ronald Dela Rosa, cdi ripulire il Paese, il numero di detenuti e’ cresciuto esponenzialmente.

La prigione di Quezon City è stato costruito nel 1953, originariamente per ospitare 800 persone, secondo il Bureau del paese di gestione carcere e gli standard penology. Le Nazioni Unite dicono che dovrebbe ospitarne non più di 278.

Ci sono solo 20 guardie che controllano i detenuti, tanti dei quali vivono dentro queste mura da anni senza aver mai visto l’interno di un’aula di tribunale.

Foto del fotografo Afp Noel Celis che ha varcato le porte dell’inferno di Quezon per denunciare il dramma dei detenuti.

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Fotografia

Come venire bene se fotografati: alcuni consigli utili

Come affrontare al meglio una sessione fotografica e venire bene in foto.

1. curare la pelle: sarà la cosa più banale al mondo ma una pelle sana ci assicura una resa fotografica 10 volte superiore rispetto ad una pelle trascurata, anche se ben truccata. Per avere quindi una bella pelle radiosa, che poi ci aiuterà nella realizzazione del make-up, è importante bere molta acqua, detergere e idratare il viso quotidianamente ed esfoliare una o due volte a settimana.

2. attenzione al fondotinta: una base perfetta è importantissima per avere un bel viso luminoso e levigato in fotografia ma occhio a non esagerare con le quantità. Spesso infatti può succedere che con il flash della macchina fotografica un viso con molto fondotinta risulterà sbiancato, anche se dal vivo il colorito appare perfetto. Applicatene quindi un velo sottilissimo e aiutatevi con un correttore per coprire le discromie più evidenti come brufoletti e occhiaie.

3. opacizzare alla perfezione: non c’è niente di peggio in foto che vedere sul nostro viso quell’antiestetico effetto lucido sulla zona T per cui utilizzate sempre una buona cipria opacizzante e, se avete la pelle a tendenza un po’ grassa, portatela sempre con voi in modo da poter ritoccare il trucco in un secondo.

4. vietati blush e terre troppo scuri: in foto ci fanno apparire il viso spento e oltretutto, se non sfumati alla perfezione, i volumi del viso potrebbero risentirne. Meglio quindi utilizzare tonalità fresche e naturali che ci doneranno sicuramente di più.

5. no ai glitter: che siano ombretti o illuminanti per guance e zigomi evitate assolutamente brillantini e pagliuzze iridescenti che con i flash creeranno dei puntini luminosi sul viso davvero antiestetici. Meglio optare per texture opache o satinate.

6. sguardo in primo piano: gli occhi sono sicuramente la parte che dona maggior intensità alle nostre foto per cui è importante sottolinearli al meglio. I colori migliori sono il nero, il grigio e il marrone, applicati sul bordo ciliare superiore e inferiore e sfumati bene fanno apparire l’occhio più grande e lo fanno risaltare senza stravolgerlo. In alternativa anche una linea di eyeliner può regalarci uno sguardo magnetico ma attenzione ad essere perfette nell’applicazione. Immancabile inoltre il mascara da applicare con cura partendo dalla radice delle ciglia.

7. labbra naturali: le labbra vanno valorizzate ma con naturalezza. Evitate di assumere la classica posizione “a bacio” per aumentare il volume delle labbra in fotografia, piuttosto utilizzate un gloss molto lucido e ad effetto volume che darà luce e freschezza a tutto il viso oppure un rossetto cremoso e idratante. Niente colori troppo scuri che renderanno la bocca più piccola.

Questo è tutto, sono sicura che seguendo questi piccoli consigli il vostro viso risulterà molto più gradevole in foto e non verrete più colte da attacchi di panico appena qualcuno tirerà fuori la famigerata fotocamera! Ovviamente per qualsiasi dubbio sono qui e non dimenticate di farmi sapere com’è andata!

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Fotografia

Essere fotogenici nelle fotografie del matrimonio: fidatevi del fotografo

“E se non sono fotogenica nelle foto del matrimonio come faccio?”

Quante volte sarà capitato di ascoltare questo dubbio? Non ci aiuterà molto, ma possiamo partire con una definizione da vocabolario: fotogenico è colui che si presta a essere fotografato o ripreso cinematograficamente con buoni risultati”. Un pò poco obiettivamente. In qualità di fotografo, a questo amletico dubbio si aggiunge una frequente affermazione: voglio il suo servizio fotografico perchè odio mettermi in posa e non vengo bene. Come preambolo cè da dire che questa affermazione è errata, per varie ragioni.

Un fotografo è capace se cerca di fermare momenti, rapporti e sentimenti che intercorrono nella coppia, interazioni tra la coppia e gli ospiti, quegli attimi unici di ogni storia damore. Anche se non esiste un confine netto tra fotografia classica e fotografia di reportage, un fotografo si trova spesso a controbattere dubbi ed affermazioni inerenti la fotogenia.

Stando alla definizione, essere fotogenici sembra sia una dote innata in alcune persone. In parte è vero: i canoni estetici (comunque mutevoli nel tempo) esistono e formano la diffusa percezione del bello. Esistono quindi delle donne e degli uomini che, in un dato momento e per una data cultura, incarnano alla perfezione la rappresentazione diffusa del bello e sicuramente sono avvantaggiati rispetto ai comuni mortali che invece tale percezione non rispecchiano in pieno. Ciò detto occorre fare alcune considerazioni.

Con quali fotocamere siamo stati ripresi nei ritratti estemporanei che abbiamo nel cassetto o nel pc? Le fotocamere tascabili sono sempre dotate di obiettivi grandangolari. Ciò costringe il fotografo ad avvicinarsi deformando inevitabilmente i tratti somatici salienti, esaltandoli, ed esaltando anche le eventuali imperfezioni. Un fotografo professionista con esperienza e spirito di osservazione saprà comprendere il tuo lato migliore ed esaltare spesso anche un difetto.

Ti senti a tuo agio di fronte alla fotocamera? La differenza tra una modella professionista ed una ragazza non abituata alla fotocamera è, spesso, tutta qui. Molte persone smettono di guardare in modo originale alla fotocamera perché si irrigidiscono in espressioni con il tipico sorriso da dite cheese.
Se di solito vieni male nelle foto, molto probabilmente è la macchina fotografica che ti innervosisce e questo non fa che peggiorare le cose. Se sai che ti stanno per scattare una foto, fai un bel respiro e butta fuori l’aria con tranquillità, rilassando braccia, schiena e spalle. Non appena espiri, rilassati e prova qualsiasi posa sia appropriata (una posa che sai che ti dona), ma soprattutto segui i consigli del fotografo. Non trattenere il respiro, altrimenti sarà chiaro anche in foto che in quel momento stavi soffocando

In fin dei conti, si può sempre migliorare, anche la fotogenia, vera o presunta che sia. Scegliete quindi un servzio di reportage di matrimonio, ma sceglietelo perchè lo amate.

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Fotografia

Fotografo professionale e pagina facebook: conviene aprirla?

Alcuni artisti e in particolare alcuni che offrono servizi professionali legati al mondo della fotografia non sono del tutto convinti nell’aprire una pagina facebook legata alla loro attività di fotografi.

Noi fotografi viviamo personalmente il trapasso allera digitale. Croce e delizia di questa era è la possibilità, da parte del professionista, di controllare pienamente il processo che lo porta dallo scatto alla fase di stampa. Ciò ha indubbiamente reso notevolmente più complessa la sua opera, anche in ambito di cerimonia.

Parallelamente stiamo assistendo, in questi anni, alla depauperizzazione qualitativa del fotografo che opera in ambito di cerimonia.

Spesso l’obiettivo principale di una campagna di web marketing non è la mera creazione di traffico sul sito, ma la generazione di conversioni, dove per conversione si intende un’azione compiuta dal visitatore sul sito. Alcuni tipi di traffico tendono a convertire meglio di altri ed il meccanismo sottostante è abbastanza semplice da spiegare a parole ma certamente più complesso da mettere in atto. Si tratta di catturare l’attenzione del giusto pubblico nel momento in cui è mentalmente predisposto a compiere una determinata azione (nel nostro caso, la richiesta di un appuntamento o la prenotazione di un servizio fotografico).

Come agisce il popolo italiano di Facebook?
Il web non è facebook. Esso ne costituisce un sottoinsieme progettato per un target del tutto simile a quello dei più beceri format televisivi del momento, quindi, le masse. La stragrande maggioranza dei sui utenti trascorre le ore di navigazione a spulciare nelle minchiate del prossimo, più o meno vicino, si, perchè faccialibro era nato per cercare i vecchi amici dispersi (sorrido), in chat più o meno probabili, e in giochini scemi, sottraendo ore prezione, nella frenetica vita di oggi, al vero relax, alle famiglie, al lavoro, agli hobbies allaria aperta, al cinema, ad un libro, alla cultura devo continuare?

A un fotografo conviene in ogni caso aprire una pagina facebook da cui reperire fan ad esempio facendo si che molte foto vengano pubblicate sulla propria pagina facebook che in questo modo verrà ampiamente visitata e pubblicando assieme alle foto alcune sue offerte speciali per chi lo contatta e gli offre un lavoro legato alla fotografia.