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Al Polo in Volo verso la Nave Rompi-ghiaccio

I passeggeri dell’elicottero incrociano la nave rompi-ghiaccio su cui dovranno vivere per 6 settimane.

Siamo al Polo e, in questo periodo dell’anno. e’ ancora presnete la notte polare: i proiettori della nave sono cosi’ ben visibili nell’oscurità.

Si riescono a vedere benissiamo anche le fessure che separano gli enormi blocchi di ghiaccio gli uni dagli altri .

Cosa e’ una Rompighiaccio?

Una rompighiaccio o nave rompighiaccio è una nave appositamente studiata per navigare in mari, laghi o fiumi ghiacciati.

Lo scopo di questo speciale tipo di nave, destinata a rompere la crosta di ghiaccio che si forma nei laghi, nei mari e nei porti delle regioni fredde, e’ soprattutto quello di facilitando la navigazione alle altre navi/

Capace di navigare dove le navi usuali non possono spingersi, è dotata di un apparato propulsore molto potente, di uno scafo corazzato, rotondeggiante e levigato a chiglia piatta.

La prua, molto inclinata e robusta (con spessori fino a 5 cm), permette alla nave rompi-ghiaccio di scivolare sopra la lastra di ghiaccio, rompendola con il peso della nave stessa.

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Lo Squalo Pinna Nera: Squali pinna nera attendono nel tepore dell’acqua bassa che la marea riempia la laguna dell’atollo di Aldabra

Squali pinna nera attendono nel tepore dell’acqua bassa che la marea riempia la laguna dell’atollo di Aldabra – fotografia di Thomas P. Peschak, Miglior Foto 2016

Tipi di squali Pinna Nera

Esistono due tipi di squalo pinna nera:

  • Lo squalo pinna nera del reef (Carcharhinus melanopterus), una specie di squalo che appartiene al genere Carcharhinus ed alla famiglia Carcharhinidae. Viene spesso confuso con lo squalo orlato (Carcharhinus limbatus).
  • Lo squalo orlato o squalo pinna nera minore (Carcharhinus limbatus), uno squalo di grandi dimensioni, che vive in prossimità delle piattaforme continentali ed insulari dei mari tropicali e temperati caldi di tutto il mondo. Viene spesso confuso con il Carcharhinus melanopterus o squalo pinna nera del reef.

Lo squalo pinna nera del reef, può essere facilmente identificato per le vistose chiazze nere all’estremità delle pinne. Si tratta di una delle specie più diffuse nelle barriere coralline delle zone tropicali degli Oceani Indiano e Pacifico e predilige le acque poco profonde e sotto costa, al punto che non e’ difficile vedere la sua prima pinna dorsale emergere dall’acqua nei luoghi sopra citati.

Si tratta di una specie molto schiva. Può vivere sia nelle acque molto basse delle lagune sia al margine esterno del reef, dove è solito pattugliare da solo o in piccoli gruppi.

Lo squalo pinna nera puo’ raggiungere una lunghezza massima di circa 2 metri e può partorire fino a 6 piccoli alla volta. Si ciba di piccoli pesci e crostacei che stana dai nascondigli.

Lo squalo e’ pericoloso per l’uomo o e’ l’uomo ad essere pericoloso per lo squalo?

Lo squalo infatti ha fama di essere un feroce predatore, sempre alla ricerca di cibo, ma la realtà è ben diversa.

E’ l’uomo ad essere ogni anno responsabile dell’uccisione di milioni di squali: molti di questi fanno parte delle “catture accidentali”, ovvero vengono catturati indistintamente da strumenti di pesca calati in mare per pescare altre specie.

Molti squali sono catturati soltanto per il taglio delle loro pinne – anche detto Finning – purtroppo ancora oggi considerate prelibate in alcune zone del Pianeta. Dopo il taglio delle pinne, gli animali agonizzanti sono rimessi in mare dove troveranno la morte.

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Animali Mare

Lo Squalo e il Surfista: Perché gli squali attaccano i surfisti?

Articolo del 23 Novembre 2013 – Alcune settimane fa il fotografo Thomas P. Peschak si fermò dagli uffici del National Geographic per mostrare il lavoro della sua prossima storia sulle riserve marine marittime sudafricane.

“Peschak, che ha studiato biologia marina, è grande appassionato di mare e di fotografia. Una volta, abbiamo cominciato a parlare del suo lavoro e non riuscivo a fermarlo”.

Una delle foto emblematiche del suo lavoro è una silhouette subacquea di un surfista e di un squalo che nuotano uno affianco all’altro.

“Ho voluto creare un’immagine che non trasmettesse conflitto. Volevo illustrare la realtà ma, allo stesso tempo, la minaccia che i surfisti sentono”, dice Thomas P. Peschak

Peschak conosce intimamente l’oceano e dice di poter leggere il comportamento degli squali altrettanto facilmente quanto una persona media può dire della differenza che c’e’ tra un barboncino che scodinzola la coda e un Rottweiler che ringhia mostrando i denti.

“Non sono animali pericolosi”, aggiunge. “Sono potenti, devi essere rispettoso e devi sapere cosa stai facendo. Se non sai dove sei e cosa stai facendo, allora sei in guai”.

Perche’ capita che gli squali attacchino le persone?

Bisogna sempre avere a mente che se gli attacchi di squalo scatenano un grande interesse mediatico questo è perchè, in realtà, gli episodi di attacco di squalo sono eventi assai rari. Nella maggior parte dei casi quindi, quando si parla di “attacco di squalo” bisognerebbe parlare di “morso da squalo”.

Nel caso di un morso da squalo, nella maggior parte dei casi, gli squali non mordono le persone ripetutamente o con cattiveria. Ma, poiché hanno muscoli delle mascelle potenti e denti molto affilati, ogni morso può causare notevoli danni ai tessuti dell’essere umano.

Ad ogni modo, gli squali non sono mangiatori di uomini e l’uomo non rientra nella dieta di uno squalo. La maggior parte degli attacchi da squalo, o come abbiamo visto in precedenza, di morso da squalo, avviene per errore: nel momento in cui effettuano il primo morso capiscono subito che la carne dell’uomo non è la loro preferita e lasciano quasi immediatamente la preda che, al massimo, muore dissanguata.

Perché una buona parte degli attacchi avviene verso i surfisti?

La risposta e’ semplice e basta guardare la foto oggetto di questo articolo: vista dal basso verso la superficie, la sagoma di un surfista si confonde facilmente con la sagoma di una foca, la preda per eccellenza dello squalo.

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Calamari, bellissima foto di David Doubilet e Jennifer S. Hayes

Calamari, Fotografia di David Doubilet e Jennifer S. Hayes 2016

Uno squadrone di Calamari, molluschi noti per il loro vorace appetito e la capacità di comunicare grazie a rapidi cambiamenti di colore, nuota nel mare.

Il calamaro, breve descrizione

  • Specie: Loligo vulgaris
  • Lunghezza complessiva del corpo: 25 – 30 cm cm
  • Habitat: Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico
  • Ordine: Molluschi
  • Classe: Invertebrati
  • Ordine: Teutidi
  • Famiglia: Loliginidi
  • Genere: Loligo

Il Calamaro, da non confondere con il totano anche se fanno parte della stessa famiglia, è presente nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Nord Orientale. Il suo nome dalla sostanza nera che “spruzza” quando si deve difendere: tale sostanza, molto simile all’inchiostro, è per l’appunto chiamata Calamaio.

Il corpo presenta un colore roseo, con macchie brune o rossastre, ed è slanciato per una lunghezza, si norma, di circa 25 – 30 cm.
Nella parte posteriore, che in realtà sarebbe la punta ossia la parte che sta più avanti quando si muove, possiede due pinne triangolari che utilizza per muoversi.

Nella parte opposta, quella che viene comunemente definita la testa, possiede due grandi occhi, la bocca e 10 braccia, ossia i tentacoli: otto di queste braccia hanno la stessa lunghezza mentre due sono molto più lunghe e possiedono delle ventose peduncolate.

La conchiglia, detta gladio, ossia quelle ossa trasparenti che ogni tanto troviamo in spiaggia , è interna e ridotta a una lamina cornea dalla forma molto allungata e appiattita in senso dorso-ventrale.
Incredibile nuotatore, il calamaro è anche in grado di compiere prodigiosi balzi fuori dall’acqua. È attivo, opera, prevalentemente di notte e si nutre di pesci pelagici, crostacei e molluschi di piccole dimensioni.

La riproduzione avviene nei pressi delle coste, quando migliaia di individui si accoppiano freneticamente per 2-3 giorni: i maschi, che per l’occasione hanno assunto un colore rosso acceso, abbracciano le femmine e, mediante il braccio ectocotile (l’appendice usata come organo di accoppiamento), vi introducono le spermatofore. L’abbraccio dura qualche ora, dopo di che le femmine si spostano sul fondo e depongono le uova sui coralli o sulle alghe, riunendole in una sorta di nastro. Le uova si schiuderanno dopo tre settimane.

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Il mio amico Squalo Tigre

Un sub tiene d’occhio uno squalo tigre alle Bahamas. Per cacciare i tigre puntano molto sul fattore sorpresa, ed è improbabile che attacchino un subacqueo che li controlla a vista.

 

Fotografia di Brian Skerry

Un subacqueo mantiene uno stretto controllo su uno squalo tigre alle Bahamas. Ma la scena potrebbe non essere così pericoloso come sembra: Gli squali tigre attaccano le prede di sorpresa ed è improbabile che attaccare i subacquei che li tengono di vista.

Questa storia è apparsa nel numero di giugno 2016 della rivista National Geographic: Il Mio Amico Squalo Tigre

Con Glenn Hodges, Fotografie di Brian Skerry

Bocca di Uno Squalo Tigre, foto del 2016
Bocca di Uno Squalo Tigre, foto del 2016

“Questa estate, vedremo tre specie di squalo molto conosciuti: squali tigre e squali bianchi. Incontreremo scienziati che stanno gettando nuova luce su queste creature enigmatiche che sono vitali per i mari, e che in fondo non sono così spaventose come si potrebbe pensare.

In questo servizio intanto, vediamo “il mio Amico Squalo Tigre”.

Ricordo ancora quando, nel 1975, quando avevo nove anni, le feste che si fecero nel film “Lo Squalo” quando Brody finalmente uccise lo squalo mostro. Il film mi piacque molto, e quella notte sognai che uno squalo uscii dal water e mi insegui’ fino alla fine del corridoio.

Sono cresciuto in acqua a casa dei miei nonni sulle rive del Connecticut e anche se ho continuato a nuotare dopo Lo squalo, avevo sempre il timore che i denti di uno squalo potessero tirare sott’acqua la mia gamba. Mia sorella, due anni più giovane, era così traumatizzato dal film che andava in acqua solo con la bassa marea. Non importava che ci fossero state solo due persone morse da squali, sulla costa del Connecticut, dal 1900. I fatti non sono mai così importati come le sensazioni e le emozioni.

Con mascelle e denti progettati per schiacciare e oggetti duri come gusci di tartaruga, uno squalo tigre di fronte ad un oggetto come una fotocamera può permettersi prima di mordere e poi di preoccuparsi se quello che ha morso e’ commestibile o meno.

Così, quando ho ottenuto questo incarico, ho dovuto fare quello che non avrei mai voluto fare: nuotare con gli squali. Ho dovuto prendere lezioni di immersioni e andare in un posto nelle Bahamas conosciuto come Tiger Beach, dove ho dovuto fare immersioni con gli squali tigre, la specie di squalo che attacca maggiormente gli esseri umani, dopo il grande squalo bianco. Era la mia prima immersione, dopo aver preso il brevetto, in uno spazio aperto e senza una gabbia di protezione. La maggior parte delle persone, ha pensato che io fossi pazzo e qualcuno coraggioso.

Ma il risultato è visibile in queste meravigliose foto e dunque posso dire che ne è valsa la pena.”