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Il Pangolino e il Contrabbando di questi Mammiferi

Un cucciolo di Pangolino Tricuspide o Pangolino Arboreo o Pangolino Bianco (Phataginus tricuspis) si aggrappa alla schiena della madre in una struttura in Florida. A soli 70 giorni, questo cucciolo di Pangolino è stato il primo esemplare cucciolo di Pangolino in Cattivita’.

Cos’e’ il Pangolino?

Il pangolino è un piccolo formichiere ricoperto di scaglie, che vive nelle zone tropicali di Asia e Africa. Oltre a essere a rischo per la perdita di habitat, è forse il mammifero più colpito dal traffico illegale
Il pangolino è un piccolo formichiere ricoperto di scaglie, che vive nelle zone tropicali di Asia e Africa. Oltre a essere a rischo per la perdita di habitat, è forse il mammifero più colpito dal traffico illegale

Il pangolino è un piccolo formichiere ricoperto di scaglie, che vive nelle zone tropicali di Asia e Africa. Oltre a essere a rischo per la perdita di habitat, è forse il mammifero più colpito dal traffico illegale: si calcola che negli ultimi dieci anni oltre un milione di pangolini siano stati commerciati illegalmente.

Il Pangolino è una buffa creatura dagli occhi teneri, dalla lingua lunga e che quando è spaventata si “trasforma” in una palla: un piccolo formichiere ed è ricoperto da un’armatura squamosa.

I pangolini, conosciuti anche come formichieri squamosi, sono gli unici mammiferi viventi a rappresentare l’ordine dei Folidoti.

Il traffico illegale di Pangolini

Ogni anno decine di migliaia di Pangolini vengono illegalmente contrabbandati. Tantissimi vengono introdotti clandestinamente in Cina dove sono impiegati nella medicina tradizionale e nella ristorazione.

Si stima che il Traffico di pangolini, i mammiferi piu’ comuni nel commercio internazionale,  sia di circa 20 miliardi di dollari. Date le ridotte dimensioni dell’animale, il traffico può avvenire “all’ingrosso”: nell’ottobre 2015 i funzionari doganali del Guangdong, nel sud della Cina, hanno sequestrato un carico di 414 scatole contenenti 2.764 carcasse di Pangolino congelate.

Quella che in natura è la forza del pangolino, la sua corazza composta da grosse squame cornee, dure e mobili che lo protegge dai predatori, può essere la sua condanna. Le squame sono infatti un ingrediente pregiato nella medicina tradizionale cinese. Il loro prezzo è cresciuto vertiginosamente, nel 1990 un chilo costava 14 dollari, oggi è ne costa ben 600. Inoltre:

  • Si ritiene che le sue squame cornee abbiano proprietà curative e la medicina tradizionale rimane il maggior nemico dei pangolini: rimanendo in Cina, il governo cinese tutela ospedali e compagnie farmaceutiche che ricorrono a sistemi di cura che utilizzano il pangolino, rendendosi cosi’ complice del loro sterminio; rimane ad ogni modo poco chiaro come queste strutture possano acquistare parti di pangolino quando il commercio è di per sé illegale. Le scaglie sono impiegate nella medicina tradizionale perché ritenute efficaci contro un’ampia gamma di malattie, dai reumatismi agli eczemi fino al cancro e all’impotenza.
  • Anche la carne è considerata una prelibatezza. Viene impiegato anche come alimento nei ristoranti, soprattutto in Cina. Una carcassa di pangolino può costare fino a 1.000 dollari. In particolare i feti sono considerati una prelibatezza.

 

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Il Fulmine e le Gru, di Randy Olson per National Geographic, Miglior Foto 2016

Fotografia di Randy Olson, National Geographic, Miglior Foto 2016

Una tempesta serale illumina il cielo vicino al fiume Wood, nel Nebraska, dove circa 413.000 gru di sandhill (una razza di uccelli) arrivano per dissetarsi nelle acque del fiume Platte -Foto di Randy Olson, Luglio 2016

Le Parole di Randy Olson sulla sua foto

“Ho scattato questa foto nella mia ultima notte dell’ultimo giorno di questo lavoro. Stavo lavorando su una storia sull’ Ogallala Aquifer, vicino al Wood River, nel Nebraska. Quella zona è uno dei pochi posti in cui le Gru di Sandhill si fermano durante la loro migrazione.

Alle gru piace mangiare, riposare e dormire in acque poco profonde. Questo è un posto ideale per loro. Quella sera c’erano un numero incredibili di gru, un numero mai contato prima di allora, ben 413.000.

Di solito fotografavo le gru al mattino perché era il momento in cui, al sorgere del sole, solitamente volano via. Quella volta, all’improvviso, arrivo’ una tempesta: fulmini ovunque, proprio dietro gli uccelli. Ho messo la fotocamera su un treppiede e ho iniziato a fare fotografie sequenziali a distanza di 30 secondi l’una dall’altra. Con una di queste foto, sono riuscito a fotografare allo stessotempo il fulmine e tutti gli uccelli che cominciavano a volare o che volavano.

Non avevo mai fotografato questi uccelli davanti ad un fulmine, anche se in passato avevo dedicato tanto tempo a fotografare il mutare delle condizioni del meteo. Spesso, prima che il cielo scarichi un colpo di fulmine, vedi un leggero bagliore. Quando poi il fulmine colpisce, sembra che esploda dal suolo.”

Il lavoro di Randy Olson è descritto nel numero uscito nell’agosto 2016 sul National Geographic Magazine.

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Calamari, bellissima foto di David Doubilet e Jennifer S. Hayes

Calamari, Fotografia di David Doubilet e Jennifer S. Hayes 2016

Uno squadrone di Calamari, molluschi noti per il loro vorace appetito e la capacità di comunicare grazie a rapidi cambiamenti di colore, nuota nel mare.

Il calamaro, breve descrizione

  • Specie: Loligo vulgaris
  • Lunghezza complessiva del corpo: 25 – 30 cm cm
  • Habitat: Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico
  • Ordine: Molluschi
  • Classe: Invertebrati
  • Ordine: Teutidi
  • Famiglia: Loliginidi
  • Genere: Loligo

Il Calamaro, da non confondere con il totano anche se fanno parte della stessa famiglia, è presente nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Nord Orientale. Il suo nome dalla sostanza nera che “spruzza” quando si deve difendere: tale sostanza, molto simile all’inchiostro, è per l’appunto chiamata Calamaio.

Il corpo presenta un colore roseo, con macchie brune o rossastre, ed è slanciato per una lunghezza, si norma, di circa 25 – 30 cm.
Nella parte posteriore, che in realtà sarebbe la punta ossia la parte che sta più avanti quando si muove, possiede due pinne triangolari che utilizza per muoversi.

Nella parte opposta, quella che viene comunemente definita la testa, possiede due grandi occhi, la bocca e 10 braccia, ossia i tentacoli: otto di queste braccia hanno la stessa lunghezza mentre due sono molto più lunghe e possiedono delle ventose peduncolate.

La conchiglia, detta gladio, ossia quelle ossa trasparenti che ogni tanto troviamo in spiaggia , è interna e ridotta a una lamina cornea dalla forma molto allungata e appiattita in senso dorso-ventrale.
Incredibile nuotatore, il calamaro è anche in grado di compiere prodigiosi balzi fuori dall’acqua. È attivo, opera, prevalentemente di notte e si nutre di pesci pelagici, crostacei e molluschi di piccole dimensioni.

La riproduzione avviene nei pressi delle coste, quando migliaia di individui si accoppiano freneticamente per 2-3 giorni: i maschi, che per l’occasione hanno assunto un colore rosso acceso, abbracciano le femmine e, mediante il braccio ectocotile (l’appendice usata come organo di accoppiamento), vi introducono le spermatofore. L’abbraccio dura qualche ora, dopo di che le femmine si spostano sul fondo e depongono le uova sui coralli o sulle alghe, riunendole in una sorta di nastro. Le uova si schiuderanno dopo tre settimane.

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Il mio amico Squalo Tigre

Un sub tiene d’occhio uno squalo tigre alle Bahamas. Per cacciare i tigre puntano molto sul fattore sorpresa, ed è improbabile che attacchino un subacqueo che li controlla a vista.

 

Fotografia di Brian Skerry

Un subacqueo mantiene uno stretto controllo su uno squalo tigre alle Bahamas. Ma la scena potrebbe non essere così pericoloso come sembra: Gli squali tigre attaccano le prede di sorpresa ed è improbabile che attaccare i subacquei che li tengono di vista.

Questa storia è apparsa nel numero di giugno 2016 della rivista National Geographic: Il Mio Amico Squalo Tigre

Con Glenn Hodges, Fotografie di Brian Skerry

Bocca di Uno Squalo Tigre, foto del 2016
Bocca di Uno Squalo Tigre, foto del 2016

“Questa estate, vedremo tre specie di squalo molto conosciuti: squali tigre e squali bianchi. Incontreremo scienziati che stanno gettando nuova luce su queste creature enigmatiche che sono vitali per i mari, e che in fondo non sono così spaventose come si potrebbe pensare.

In questo servizio intanto, vediamo “il mio Amico Squalo Tigre”.

Ricordo ancora quando, nel 1975, quando avevo nove anni, le feste che si fecero nel film “Lo Squalo” quando Brody finalmente uccise lo squalo mostro. Il film mi piacque molto, e quella notte sognai che uno squalo uscii dal water e mi insegui’ fino alla fine del corridoio.

Sono cresciuto in acqua a casa dei miei nonni sulle rive del Connecticut e anche se ho continuato a nuotare dopo Lo squalo, avevo sempre il timore che i denti di uno squalo potessero tirare sott’acqua la mia gamba. Mia sorella, due anni più giovane, era così traumatizzato dal film che andava in acqua solo con la bassa marea. Non importava che ci fossero state solo due persone morse da squali, sulla costa del Connecticut, dal 1900. I fatti non sono mai così importati come le sensazioni e le emozioni.

Con mascelle e denti progettati per schiacciare e oggetti duri come gusci di tartaruga, uno squalo tigre di fronte ad un oggetto come una fotocamera può permettersi prima di mordere e poi di preoccuparsi se quello che ha morso e’ commestibile o meno.

Così, quando ho ottenuto questo incarico, ho dovuto fare quello che non avrei mai voluto fare: nuotare con gli squali. Ho dovuto prendere lezioni di immersioni e andare in un posto nelle Bahamas conosciuto come Tiger Beach, dove ho dovuto fare immersioni con gli squali tigre, la specie di squalo che attacca maggiormente gli esseri umani, dopo il grande squalo bianco. Era la mia prima immersione, dopo aver preso il brevetto, in uno spazio aperto e senza una gabbia di protezione. La maggior parte delle persone, ha pensato che io fossi pazzo e qualcuno coraggioso.

Ma il risultato è visibile in queste meravigliose foto e dunque posso dire che ne è valsa la pena.”

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Un gruppo di guerrieri Samburu del Kenia incontrano un rinoceronte per la prima volta

Un gruppo di guerrieri Samburu incontrano un rinoceronte per la prima volta. Secondo premio natura singole. Foto di Ami Vitale, National Geographic.

Foto del 23 novembre 2014

Un gruppo di giovani guerrieri Samburu tocca un rinoceronte nero per la prima volta nella loro Vita, al Lewa Wildlife Conservancy, nel nord del Kenya.

I rinoceronti neri sono quasi estinti in Kenya. Questo giovane rinoceronte, rimasto orfano, con la madre uccisa dai bracconieri. E’ stato aiutato a sollevarsi cal gruppo di guerrieri. La maggior parte delle persone che vivono in Kenya non hanno quasi mai, nella loro vita, la possibilita di vedere la fauna selvatica  che li circonda, soprattutto cosi’ da vicino.

In queste zone,  l’attenzione e’ spesso data per alla difesa della fauna selvatica contro il bracconaggio, ma si da pochissima attenzione alle Comunità indigene, che sono comunque in prima linea nello scontro tra bracconieri e le guardie Armate.