The Julie project. Primo premio progetti a lungo termine. Per 21 anni Darcy Pradilla ha fotografo Julie e famiglia, tra povertà, droga, relazioni, nascite e morti.

San Francisco, California 2000
“[…] diventare vicini e amici, anziché giornalisti.” Da un incontro fortuito e dalla volontà di documentare le conseguenze della povertà in contesti urbani è nata un’intesa che ha avuto i suoi effetti sulla vita di Julie e su quella di Darcy. Grazie a Darcy, Julie si è ricongiunta con suo padre, che non aveva smesso di cercarla per 31 anni – dal momento in cui la madre diciassettenne la portò via con sé dalla Alaska a san Francisco in seguito a una lite.

San Francisco, California 1993
“Ho incontrato Julie il 28 gennaio 1993. Julie, 19, stava in piedi nella hall del Ambassador Hotel, a piedi nudi, i pantaloni stracciati e con un neonato di 8 anni in braccio. Ha vissuto nel quartiere SRO di San Francisco, un quartiere di mense e camere a buon mercato. La sua stanza era piena zeppa di vestiti, posacenere strapieni e spazzatura. Ha vissuto con Jack, il padre del suo primo bambino, Rachael, e che le aveva trasmesso l’HIV / AIDS. Lo lasciò qualche mese più tardi per cercare di smettere di usare droghe.
Il primo ricordo che Julie ha della madre è che beveva sempre. Ricorda di aver subito abusi sessuali dal patrigno. È scappata a 14 ed è diventata una tossicodipendente a 15. Ha vissuto nei vicoli, per strada in mezzo alle droghe e con gli uomini anziani più sporchi che potesse incontrare.
Per 18 anni ho fotografato la complessa storia di Julie: case diverse, AIDS, droga, relazioni, povertà, nascite, morti, perdite e riunioni/ Sempre seguendo Julie dalle strade di San Francisco fino ai boschi dell’Alaska. Uno sguardo in profondità su temi sociali che interessano tutta la società americana”.
Queste le parole di Darcy Padilla, autrice del progetto e delle foto.